Termine del giorno: cuddruriaddri o cullurialli, termine di non facile pronuncia anche per gli stessi calabresi non cosentini, una semplice ciambella fritta nell’olio adorata da tutti, oggi eccellente street food.

Si, stiamo parlando della ciambella col buco “made in Cosenza“ più famosa di sempre, che non solo riecheggia i profumi antichi della cucina di casa, ma conserva decine di memorie gustative.

Iconica eccellente bruzia, pietanza irrinunciabile della vigilia dell’immacolata, la giornata considerata patrimonio dell’umanità denominata simpaticamente Cuddruriaddru Day: cullurellu, o culluriellu, o cuddrurièddu, o cuddrurìaddru, o crustulu, o cururicchiu, è un dolce tipico natalizio calabrese, prodotto nella provincia di Cosenza e nella provincia di Crotone.

L’inebriante profumo di queste ciambelle fritte, accompagna da secoli le feste natalizie dei calabresi.

Si tratta di una ricetta antichissima, il termine “cuddura” deriva infatti dal greco antico κολλύρα (kollura) che significa “corona“. Questa particolare forma, probabilmente, risultava molto utile a pastori e viandanti, i quali potevano portare con sé i cuddruriaddri, attaccandoli al braccio o al bastone durante i loro lunghi spostamenti.

Preparazione

La preparazione dei cuddruriaddri (conosciuti anche come grispelle) cambia da zona in zona, variano in base alla località calabrese, dalle dosi si lievito, dalla quantità di patate e molto altro ancora.

Queste particolari ciambelle vengono preparate con acqua, farina e lievito di birra.

La ricetta originale cosentina non prevede le patate, molti però le aggiungono per rendere l’impasto ancora più soffice e delicato. Per i più golosi, esiste poi una versione dolce, dove i cuddruriaddri appena fritti, vengono passati nello zucchero.

Io uso questa ricetta:

  • 500 grammi farina
  • 500 grammi manitoba
  • 750 ml di acqua
  • 16g lievito in bustina
  • Un pizzico di sale

Sciogliamo il lievito nell’acqua, incorporiamo man mano la farina.

Procediamo a lavorare per qualche minuto, fino ad ottenere un impasto abbastanza molliccio e che si appiccica, non preoccupatevi se si attacca alle mani, va bene così, non stiamo preparando una pizza o una pagnotta di pane.

Il segreto per averle belle soffici  e gustose è proprio questo impasto appiccicoso e molliccio, che però va lavorato, allungandolo fra le mani, o anche con un cucchiaio, in modo da far sviluppare il glutine, che renderà morbidissime.

Copriamo e mettiamo a lievitare l’impasto in un luogo caldo e lontano da correnti d’aria. 
Per la frittura possiamo usare una padella, o un tegame, mettiamo abbondante olio, io uso olio di semi.

https://blog.giallozafferano.it/iocucinocosi/cuddrurieddri-o-cullurielli-cosentini/
  1. Per formare ciambella, per lavorare l’impasto appiccicoso ci ungiamo le mani con olio, come facevano le nostre nonne.
  2. Preleviamo quindi un pezzettino di impasto con le mani unte, e formiamo una ciambella, riempiamo la padella  e le giriamo fino a che non sono gonfie e dorate, in circa un minuto son già cotte.

Mangiamole ancora calde, possono essere serviti dolci, con zucchero o miele, accompagnati da un buon bicchiere di vino.

La “ciambella col buco “made in Cosenza“, non solo è un piatto molto gustoso ma rappresenta per la città dei bruzi anche un momento di condivisione in famiglia o tra amici.

Viva i Cuddruriaddri!

Fonti: Wikipedia.it | bottegadicalabria.it | cosenza.italiani.it |